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Donato D'Antona

Specialista in Ginecologia e Ostetricia

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Gravidanza

Nono mese di gravidanza

24 Maggio 202027 Maggio 2020 Donato D'Antona

Ci siamo, finalmente, stiamo girando l’ultima pagina del nostro libro, il nono mese è arrivato.

Dobbiamo completare gli ultimi preparativi per accogliere il nostro tesoro a casa: la culla, il fasciatoio, una piccola vaschetta per il bagno, biancheria, e le prime tutine che una volta lavate e messe in fila ad asciugare sembrano le bandiere dell’albero maestro di una nave all’ingresso del porto, nel giorno di Natale. 

Ma andiamo con ordine.

Per il parto dobbiamo avere gli ultimi esami che il nostro punto nascita ci ha richiesto, il tampone vaginale ed “ahinoi” rettale per la ricerca dello streptococco (se il tampone dovesse essere positivo è necessario fare terapia antibiotica), la visita anestesiologica per poter accedere al parto antalgico (peridurale), la nostra borsa con il necessario per tre/quattro giorni, e la borsa con i cambi ed il kit di “accoglienza” per il tesoro. 

E’ una buona cosa se abbiamo un figlio più grande a casa comprare un regalo gradito che magicamente il nuovo arrivato gli regalerà… Per la serie l’amore non si compra ma un bel regalo è sicuramente un bel biglietto da visita. 

Al momento del parto c’è anche tempo per fare una buona azione, ovvero donare alla banca del cordone il sangue funicolare ricco di cellule staminali emopoietiche che possono essere usate per varie malattie del sangue. La procedura non coinvolge in alcun modo il neonato. Infatti il prelievo viene eseguito dopo il taglio del cordone ombelicale. E questa semplice azione può salvare delle vite.

Di seguito il link della banca del cordone con tutte le informazioni:

http://www.pdcbb.it/pdcbb/

Durante il nono mese dobbiamo sempre sentire che il piccolo si muova regolarmente, cioè che si faccia sentire almeno 15 volte dalla mattina alla sera. In caso di una riduzione significativa dei movimenti è bene fare un diario dove annotare ogni singolo movimento, ma se alla volta delle 20:00 non sono almeno 15, per tranquillità è meglio fare un salto al pronto soccorso ostetrico per un controllo.

La data presunta del parto non è come la scadenza di un prodotto alimentare, ma piuttosto un gentile consiglio. Infatti il parto può avvenire dalla 37° alla 41° settimana. Ed è solo alla 41° + 3 giorni che si viene ricoverati per partorire.

Potrebbe capitare di avere delle perdite mucose striate di sangue: è il tappo mucoso! Questo vuol dire che le contrazioni, che si sono fatte sempre più frequenti con il passare dei giorni, stanno cominciando a modificare il collo dell’utero. 

Non ci preoccupiamo ma siamo consci che in un tempo variabile da qualche ora a qualche giorno dovrebbe cominciare il travaglio di parto.

Quando andare quindi al pronto soccorso ostetrico? 

Se le contrazioni sono regolari, tutte quante uguali sia nella durata che nella forza, 1 ogni 5 minuti per almeno 45 minuti / 1 ora, in questo caso prendiamo esami borse e marito e ci avviciniamo in tranquillità all’ospedale.

Se rompiamo le membrane (acque), ovvero ci troviamo bagnate da un liquido che può avere le caratteristiche dell’acqua, limpido, anche in questo caso ci dobbiamo avvicinare all’ospedale. 

Nel caso però che il liquido sia colorato di verde o marrone, è più prudente affrettarsi ed andare subito in ospedale.

Una volta ricoverati l’equipe di guardia si prenderà cura della mamma e del bambino fino al momento della nascita.

Viene fatto il tracciato all’ingresso per vedere come sta il tesoro e veniamo accompagnati in sala travaglio.

Con il passare del tempo le contrazioni diventano sempre più forti, e contestualmente il collo dell’utero si raccorcia fino a scomparire e aprendosi arriva ad una dilatazione di 10 cm (dilatazione completa) che è la misura giusta per poter permettere al tesoro di nascere. 

Non sono tanti i centimetri da percorrere fino all’esterno, ma sono molto faticosi, sia per la mamma che per il tesoro. Arrivati a una dilatazione di 3 / 4 cm si può richiedere la peridurale per mitigare l’intenso dolore delle contrazioni.

Una volta che la testa è nella giusta posizione e siamo a dilatazione completa si inizia ad avere la sensazione di dover spingere e l’ostetrica ci invita ad aiutare il tesoro a nascere con le spinte del nostro torchio addominale. Non sono delle normali spinte ma uno sforzo titanico, quasi spasmodico, in difficile equilibrio tra il desiderio di vedere, finalmente, nostro figlio, e che questa immane fatica finisca.

Con l’ultima spinta il tesoro finalmente nasce, lasciando una curiosa sensazione di svuotamento nel ventre materno. 

Comincia a piangere, l’ostetrica poggia il piccolo tesoro sul ventre materno dove il calore della mamma e la sua voce, che per tanti mesi aveva sentito, lo rassicurano e lo calmano. Il padre taglia il funicolo, separando in modo fisico, ma non sentimentale, il tesoro dalla mamma, un legame indissolubile che li legherà per sempre. Comincia quindi la sua vita da individuo, indipendente, con la certezza che la sua mamma ed il suo papà veglieranno sempre su di lui (o lei) proteggendolo, facendolo crescere, e regalandogli il miglior futuro possibile.

Arranca quindi tremolante verso il seno materno, fino a trovarlo: lasciatelo fare, non aiutatelo, sa quello che deve fare è la natura ad averglielo spiegato bene. Scalerà con grande caparbietà il vostro ventre fino ad arrivare alla meta e voi saprete che per la seconda volta, vi ha scelte. 

È giusto prendersi tutto il tempo che serve, i primi momenti insieme sono quelli che trascrivono l’amore pelle a pelle per poi partire per il primo bagnetto sotto gli occhi vigili del papà.

I giorni in ospedale passano velocemente, con controlli della mamma e del tesoro. 

E’ un periodo molto importante, dove si familiarizza con allattamento, cambi del pannolino e cure in genere del piccolo tesoro.

Finalmente arriva il giorno del rientro a casa, con miliardi di sentimenti, colorati come la primavera, in misto di eccitazione e paura. 

Ma questo è un altro capitolo della storia. Questa è la vita…

Gravidanza: istruzioni per l’uso

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Prof. Donato D'Antona

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Email: donato.dantona@unipd.it
Tel. 0498787479
Cell. 3484437420

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